“Porto le ferite delle battaglie evitate” – Fernando Pessoa
Differenze tra paura e ansia.
I professori di psicofisiologia dell’Università di Padova Daniela Palomba e Luciano Stegagno, negli anni ’90 facevano notare che spesso ansia, paura e stress sono ritenute come una triade.
Nel linguaggio quotidiano le persone tendono a considerare ancora come termini interscambiabili le parole ansia e paura, o i termini ansia e stress. A volte è difficile distinguerli.
Una differenza sottolineata spesso tra paura e ansia è che la paura è considerata un’emozione di base e il suo oggetto è identificabile. Ad es. paura delle altezze, di fare una brutta figura, dei ragni (che può sfociare in fobia, cioè una paura sproporzionata e persistente). Per quanto riguarda l’ansia, ci si riferisce in genere ad un’attivazione fisiologica, uno stato di apprensione e un senso di minaccia verso un oggetto non sempre identificabile immediatamente o chiaramente.
Un recente confronto tra i due stati è delineato dal neuroscienziato Eric Kandel e colleghi: “L’ansia e la paura sono stati emotivi correlati; entrambi sono fondamentali per sopravvivere ai pericoli […] La differenza principale consiste nel fatto che la paura è una risposta a minacce presenti e che sono chiaramente suggestive di un pericolo. L’ansia è uno stato di prontezza a reagire a delle minacce che sono meno specifiche sia in termini di prossimità spaziale che di occorrenza temporale. I circuiti nervosi sono ampiamente sovrapposti […] La paura è una risposta adattiva transitoria al pericolo che, come il dolore, funge da meccanismo per la sopravvivenza […] e induce uno stato di allerta e avversione che motiva la messa in atto di comportamenti più o meno immediati” (Principi di Neuroscienze, 2023).
Differenze tra ansia e stress.
Una prima importante differenza è la temporalità. L’ansia è legata ad apprensione e agitazione per un evento futuro. Lo stress è legato al presente, a stimoli o situazioni presenti che sfidano le nostre risorse.
Un’altra distinzione è che in genere gli stimoli stressanti sono noti e vi è consapevolezza nella persona, mentre ciò che innesca l’ansia non è sempre chiaro e identificabile, oppure è vago.
Un’altra differenza è che lo stress avviene per stimoli esterni, mentre l’ansia può essere innescata anche da stimoli interni come pensieri o sensazioni somatiche.
Cause di ansia e stress.
Le narrazioni legate allo stress delle persone riguardano in genere l’affaticamento e la tensione, i conflitti interpersonali, la percezione di avere tante o troppe cose da fare. Queste possono essere indicate dalla persona come cause. Possono essere in effetti queste situazioni a “innescare” lo stress. Lo stress viene anche definito come una reazione psicofisica a stimoli o richieste percepite come eccessive.
L’ansia è definita spesso come uno stato di apprensione, paura, tensione, anche in un momento in cui non è presente un oggetto chiaramente riconoscibile, e quindi la causa (o la ragione) è meno facile da identificare. Tra le sensazioni collegate possono esserci la sudorazione, i tremori, la tachicardia, sensazioni allo stomaco disturbanti o brividi, il respiro che accelera.
Spesso l’ansia è anticipatoria (ansia da prestazione, ansia per importanti eventi futuri, etc.). È come una reazione preventiva a qualcosa che può verificarsi in futuro.
La reazione “attacco-fuga”.
Ansia e stress di per sé non sono patologici, e insieme alla paura fanno parte in una certa misura del corredo naturale dell’essere umano. Nelle situazioni di pericolo, infatti, la natura ci ha dotato della fight or flight response (reazione attacco-fuga). Essa è una reazione fisiologica che il corpo mette in atto in risposta a una minaccia reale o percepita, con rilascio degli ormoni adrenalina e cortisolo.
C’è un’attivazione del sistema nervoso simpatico, il sangue si muove verso le estremità del corpo, tipicamente ai muscoli scheletrici di braccia e gambe (vasodilatazione periferica). Aumenta l’attività metabolica e si innalza la soglia del dolore. Il risultato è che si hanno più energie per combattere e difendersi oppure per scappare e salvarsi. Se la reazione attacco-fuga è utile in natura davanti al pericolo, può provocare problemi e limitare la persona quando accade nel parlare in pubblico, davanti a un piccolo ragno, nell’affrontare le situazioni sociali, etc.
La reazione attacco-fuga è adattiva se avviene davanti a uno stimolo pericoloso, mentre davanti a uno stimolo innocuo è disadattiva, e se prolungata può essere nociva e compromettere la qualità di vita della persona.
Spesso i tentativi di soluzione non risolvono il problema.
Quando si trovano di fronte alle paure e all’ansia le persone possono mettere in atto delle strategie con gradi diversi di successo. Tra le soluzioni che si provano a mettere in atto c’è l’evitamento delle situazioni percepite come minacciose. La soluzione funziona in un certo senso nell’immediato, ma non estingue la paura, piuttosto la consolida. D’altra parte, affrontare ciò che temiamo può essere arduo. Quando la paura e l’ansia peggiorano la qualità di vita della persona è utile ricorrere a un supporto psicologico.
La stessa cosa si può dire dello stress. Anche in questo caso l’evitamento degli stimoli stressanti può lenire il disagio. Esso può anche far perdere l’occasione di riflettere sulle diverse strategie adottabili prima di abbandonare un contesto che mette alla prova le proprie risorse.
Strategie di gestione di ansia e stress.
L’ansia in una certa misura è normale, e addirittura può essere utile per le performance con il suo grado di attivazione fisiologica, il rilascio di adrenalina e cortisolo che preparano all’azione e al rilascio di energia.
Quando paura e/o ansia diventano eccessive e prolungate rispetto alle situazioni, più percepite che realmente minacciose, esse limitano la persona e minano il suo benessere. Quando creano un disagio importante o sofferenza, allora è importante prendersi cura di se stessi e chiedere aiuto e supporto a uno psicoterapeuta.
Per la gestione dello stress ci sono le strategie di coping. Ne si è parlato qui.
Per l’ansia, se eccessiva e invalidante, come nel caso degli attacchi di panico, la terapia breve strategica ha messo a punto protocolli di trattamento efficaci. Altrettanto invalidante è il disturbo post traumatico da stress. Anche in questo caso ci sono protocolli di trattamento di terapia breve strategica.
Una delle strategie che le persone mettono in atto per migliorare la gestione delle situazioni percepite come minacciose è un approccio di avvicinamento graduale. Quando questo non è possibile, e si sfocia in condizioni di disagio, malessere o sofferenza, può essere utile chiedere aiuto o un supporto a un esperto.
Ansia, paura, panico e fobie non sono malattie come la bronchite.
L’ansia e la paura (e le loro forme estreme come fobie, panico e disturbi post traumatici), come fenomeni complessi e multidimensionali, con aspetti fisiologici, cognitivi, di comportamento, non si possono curare come una bronchite. Anche quando raggiungono livelli patologici si possono curare, o trattare. Non però come le malattie “classiche” per cui, trovata la causa, si mette a punto un antibiotico che elimina la causa e fa guarire. La causa dell’ansia è in genere difficilmente identificabile: piuttosto ci sono ragioni e motivi individuali per il suo persistere, e modi personali di reagire alle situazioni temute.
Le persone sono diverse l’una dall’altra, con i loro stili cognitivi, i loro modi di raccontarsi a se stessi e agli altri. Hanno modi diversi di gestire se stesse e le relazioni con gli altri. Hanno modi diversi di reagire agli eventi e alle difficoltà, e possiedono differenti risorse e strategie. Le soluzioni che tentano di mettere in atto per cercare di risolvere i problemi e i disagi possono differire molto. Per cui i trattamenti di ansia severa, attacchi di panico, fobie, ipocondria, agorafobia vanno co-costruiti insieme alla persona e in base alle sue modalità di funzionamento e al suo modo di portare avanti e reagire al cambiamento.
Il supporto di uno psicoterapeuta per l’ansia, il panico, le fobie.
Puoi contattarmi se desideri un supporto professionale per gestire o trattare l’ansia, il panico e le fobie nella vita e nel lavoro. Sono uno psicoterapeuta interazionista-strategico specializzato in disturbi d’ansia che si avvale della terapia breve strategica.
Essa è un approccio molto pratico che utilizza protocolli di trattamento validati per i disturbi d’ansia, anche quelli invalidanti come gli attacchi di panico, che possono essere trattati in genere nel giro di dieci sedute. Esistono trattamenti specifici anche per il disturbo post traumatico da stress. Spesso le persone che soffrono di attacchi di panico, così come di altri disturbi, richiedono di lavorare anche su altri problemi in cui provano disagio o su altre aree di sofferenza, e in genere delle sedute concordate possono essere utilizzate per obiettivi mirati.